martedì 22 aprile 2014

I colori del tè



Un giorno in un bar, alla richiesta di quali tipi di tè avevano, mi sono sentita rispondere: “quello normale”. Al che mi sono domandata se i té che bevo sono tutti “anormali” ;-)
 
tea


Di tipi di tè non ce n’è solo uno e non è solo nero o verde. I vari tipi di tè dipendono dalla lavorazione. Mentre la pianta è solo una, la Camellia Sinensis (L) O. Kuntze.

Vi è il detto “ma stai dando i numeri?” Visto quello che si vede nella rete aggiungo “A volte diamo i numeri e a volte diamo i colori“.

Vi è una grande confusione tra i nomi, su quanti tipi di colore esistono e ho pensato di fare uno schema per riepigolare come sono chiamati adesso i tè.
Vedrete che in Cina alcuni tè vengono chiamati in maniera diversa ma ormai questa nomenclatura, visto la globalizzazione, ormai è consolidato nel mercato internazionale e nei libri moderni sul tè. Come anche usare la corretta definizione: fermentati o ossidati.



La classificazione cinese distingue 6 tipi di tè a seconda del procedimento di lavorazione che le foglie subiscono dopo la raccolta.
Questo “passaggio” di nomenclatura sta creando confusione sia tra i venditori sia tra i clienti.
Differenti tipi di tè

Quindi i tè rossi vengono chiamati in maniera differente tra occidente ed oriente:
– In Cina vengono chiamati rossi per il colore del loro infuso, che presenta note ambrate e rosse.
– In occidente li chiamiamo neri per il colore che assumono le foglie dopo l’ossidazione.

Quindi quando sentite usare il nome rosso, s’intende il tè completamente ossidato provenienti dalla Cina e da Taiwan, mentre per Tè nero (in inglese Black) per quelli provenienti dall’India, Ceylon (ora Sri Lanka), Africa, ecc. in quanto in Cina i tè neri (in inglese Dark) sono i tè fermentati, i PU’ER.


Alcune volte si trova anche la categoria Pouchong ( Pou = leggero / Chong = categoria) questo é un tè lievemente ossidato e viene, a volte, incluso nella categoria degli Wulong.


Il ROOIBOS è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose Asplathus linearis – e cresce nella regione del Cederber, Western Cape – Sud Africa. Non essendo una Camellia Sinensis non è corretto chiamarlo tè rosso.
E’ stato condificato di usare la parola “tea“, in italiano ““, solo per la Camellia Sinensis e non per le altre piante.
Quindi il rooibos è un  infuso e non  un tè. Vedi quest’articolo Che cosa significa la parola TEA.

A questo punto non mi resta di invitarvi a bere tutti questi tipi di tè🙂


CLASSIFICAZIONE DEI Tè


CLASSIFICAZIONE
CINESE
CLASSIFICAZIONE
OCCIDENTALE
NON Ossidati
VERDE
VERDE
Semi ossidati
WULONG / Blue Green Tea
OOLONG
Leggermente ossidati
GIALLI
GIALLI
Leggermente ossidati
BIANCHI
BIANCHI
Ossidati
ROSSI
NERI (in inglese Black)
Fermentati
NERI
Pu’ Er (in inglese Dark Tea)




Oggi 8 gennaio 2015 aggiungo la scannerizzazione tratta dal libro “Manuale del Sommelier del tè” di Victoria Bisogno e Jane Pettigrew arrivato in Italia a ottobre 2014. Vedrete che questa classificazine coincide con il suo libro e come anche Gabriella Lombardi, autrice del libro “Tea Sommelier”, li chiama.




Barbara






mercoledì 16 aprile 2014

Bevo il tè da sempre



"Se possiamo accogliere tutto nei nostri cuori,
allora saremo anche capaci di farci una buona tazza di tè"
Pema Chodron
 
Bevo il tè da sempre. Ricordo quando negli anni ’80, mia madre e le sue amiche e vicine di casa, signore più o meno dell’età che ho io adesso, si ritrovavano, a turni, in casa di ognuna per i classici lavoretti che si possono fare davanti ad una tazza di tè chiaccherando: cucito, maglia e uncinetto.
Mi ricordo che ad un certo punto del pomeriggio mia mamma, o una delle due vicine, interrompeva il lavoro per mettere a bollire l'acqua per il tè. Si usava quello in bustine e si beveva con il limone o con una goccia di latte, accompagnato dai biscotti.


Allora si conoscevano solo alcune marche, quelle comuni del supermercato e che si trovano tuttora. Solo più tardi sono comparse le lattine, di color giallo, con il tè in foglie che ogni tanto mia madre si “azzardava” a comprare, visto il prezzo.
Ho ancora davanti agli occhi i momenti e la cura che mettevano queste donne nel prepararlo.
In quel periodo, in Italia, e ancor meno nel paesino dove sono cresciuta, non si vendevano le teiere con il filtro. E’ abbastanza recente la possibilità di trovarne in vendita. Per questo, quando veniva preparato il tè in foglie, le si mettevano direttamente nel pentolino per poi filtrare l’infuso col colino. Avevamo in casa anche l'ovetto ma lo si utilizzava solo per il tè per una persona.
Foto: Bevo il tè da sempre. Ricordo quando negli anni ’80, mia madre e le sue amiche e vicine di casa, signore più o meno dell’età che ho io adesso, si ritrovavano, a turni, in casa di ognuna per i classici lavoretti che si possono fare davanti ad una tazza di tè chiaccherando: cucito, maglia e uncinetto.
Mi ricordo che ad un certo punto del pomeriggio mia mamma, o una delle due vicine, interrompeva il lavoro per mettere a bollire l’acqua per il tè. Si usava quello in bustine e si beveva con il limone o con una goccia di latte, accompagnato dai biscotti.
Allora si conoscevano solo alcune marche, quelle comuni del supermercato e che si trovano tuttora. Solo più tardi sono comparse le lattine, di color giallo, con il tè in foglie che ogni tanto mia madre si “azzardava” a comprare, visto il prezzo.
Ho ancora davanti agli occhi i momenti e la cura che mettevano queste donne nel prepararlo.
In quel periodo, in Italia, e ancor meno nel paesino dove sono cresciuta, non si vendevano le teiere con il filtro. E’ abbastanza recente la possibilità di trovarne in vendita. Per questo, quando veniva preparato il tè in foglie, le si mettevano direttamente nel pentolino per poi filtrare l’infuso col colino. Avevamo in casa anche l’ovetto ma lo si utilizzava solo per il tè per una persona.
Arriva il 1993, un anno speciale: vado a studiare a Manchester e qui mi si apre un mondo di tè in foglie e in bustina e mi innamoro di un negozio specializzato in vendita di tè e caffè, Whittard of Chelsea, che vende anche tutti gli oggetti per prepararlo: teiere, colini, copriteiera.
Mi perdevo nel negozio e desideravo tanto comprarli ma, come studentessa, dovevo fare i conti con il mio portafoglio, oltre al fatto che poi dovevo ritornare a casa in aereo.
Poi ho iniziato a lavorare come segretaria ricevimento e cassa in albergo e continuavo a sognare di aprire un negozio e sala da tè.
Sto portando a termine un corso con qualifica professionale, presso ADeMaThè a Novara, per diventare “TEA SOMMELIER” e “Esperto infusore di Tè”.
Siccome ogni viaggio parte compiendo un piccolo passo, ho deciso di iniziare realizzando una parte del mio sogno, quello di promuovere questo viaggio intorno al tè perché, come mi è stato insegnato in una scuola di Naturopatia Umanistica: “Se non ora, quando?”

Arriva il 1993, un anno speciale: vado a studiare a Manchester e qui mi si apre un mondo di tè in foglie e in bustina e mi innamoro di un negozio specializzato in vendita di tè e caffè, Whittard of Chelsea, che vende anche tutti gli oggetti per prepararlo: teiere, colini, copriteiera.
Mi perdevo nel negozio e desideravo tanto comprarli ma, come studentessa, dovevo fare i conti con il mio portafoglio, oltre al fatto che poi dovevo ritornare a casa in aereo.

Poi ho iniziato a lavorare come segretaria ricevimento e cassa in albergo e continuavo a sognare di aprire un negozio e sala da tè.

Ho portato a termine, a giugno 2014, un corso con qualifica professionale, presso ADeMaThè a Novara, per diventare "TEA SOMMELIER" e "Esperto infusore di Tè" ma la mia formazione partirà anche presso AICTEA a ottobre 2014 perchè non si finisce mai di imparare :-)

Siccome ogni viaggio parte compiendo un piccolo passo, ho deciso di iniziare realizzando una parte del mio sogno, quello di promuovere questo viaggio intorno al tè perché, come mi è stato insegnato in una scuola di Naturopatia Umanistica: "Se non ora, quando?"